Quello di riprendersi Live, su Facebook, è la moda, il vizio, del momento. Quei 30 minuti massimi di celebrità che consentono, anche a chi solitamente non è molto seguito, di prendersi una rivalsa e di accaparrarsi uno spazio di attenzione nell’infinito mare di informazioni di Internet.
Tanto è importante per Facebook la priorità delle dirette Facebook che l’icona apposita (quella famosa, con l’omino circondato da antenne), introvabile solo poche settimane fa dagli utenti Android, ha raggiunto, sui dispositivi Apple, il secondo posto tra le icone di pubblicazione di stato, seguendo solamente i mai tramontati selfie.
Al terzo posto resta il Tag, al quarto le icone di umore e la possibilità di inserire ciò che si sta facendo in un determinato momento. In ultimo e solo in ultimo arriva il Tag di posizionamento. In effetti, come poteva la tendenza del momento essere collegata all’ultima icona di pubblicazione di uno stato? Un vero smacco per chi ha fatto del live streaming lo sfogo di una giornata nera, la voglia di rivalsa da una vita vuota, lo strumento per pubblicizzare il suo mestiere o, semplicemente, un modo nuovo per uniformarsi agli altri in una società inglobata al flusso di verità e maschere che nascono e muoiono sulla timeline di Facebook.
Per mettervi in contatto direttamente con i vostri amici basta cliccare sull’icona di cui vi ho appena parlato. Automaticamente si aprirà una finestra che vi chiederà di titolare la diretta.
Una volta fatto, potrete scegliere se utilizzare la fotocamera interna od esterna e mostrare ciò che desiderate o semplicemente mostrarvi al mondo di Facebook, nella speranza che i tanti commenti vi rendano celebrità per 30 minuti!
Anche voi dipendenti dal Live Streaming? Youtube sta per “copiare” Facebook, determinando ufficialmente l’era della “vita in diretta”!