Twitter è diventato negli anni uno degli strumenti di informazione più potenti in assoluto.
Anche se il numero totale di account attivi è inferiore rispetto a quello di altri Social Media, le sue potenzialità lo hanno reso coprotagonista di molti eventi storici e politici di importanza mondiale. Oggi ha 284 milioni di utenti attivi in tutto il mondo (contro gli 1,35 miliardi di Facebook), in aumento del 19% rispetto allo scorso anno.
L’account Twitter non può e non deve essere un duplicato della pagina Facebook. Twitter, a differenza di Facebook, va usato sfruttando le sue caratteristiche. Twitter viene definito un sito di micro-blogging: scrivere un tweet è come pubblicare un messaggio su un blog, con la limitazione di 140 caratteri di lunghezza massima. Se possibile conviene utilizzarne solo 100 o 120, in questo modo chi vorrà commentare o diffondere il tweet potrà farlo copiandolo e aggiungendo la sua opinione, oppure il riferimento di chi l’ha scritto (in questo caso noi).
Su Facebook le persone che seguiamo sono a loro volta nostri amici. La bacheca è un luogo chiuso che permette di proteggere la nostra privacy. Su Twitter invece, non necessariamente le persone che seguiamo (following) sono le stesse da cui siamo seguiti (follower) e non ci sono limitazioni per proteggere la nostra vita privata.
La maggior parte degli scambi che siamo abituati a fare su Facebook non sono adatti a Twitter. Per risvegliare l’interesse delle altre persone l’ideale è cercare di non essere monotoni. Possiamo concentrarci sugli argomenti che ci interessano di più e che conosciamo meglio per dare agli altri informazioni interessanti, copiare i messaggi (retweet) più significativi delle persone che seguiamo, segnalare eventi tematici in giro per il mondo, sia organizzati da noi sia da altri. Inoltre si possono fare commenti sullo sport, su quello che succede nella propria città, sulle trasmissioni televisive. Ogni tanto conviene insere qualche elemento curioso o divertente che riguarda la vita privata. Soprattutto, non va dimenticato di fare liveblogging durante convegni, conferenze o manifestazioni. In questo modo si mettono a disposizione di chi non c’è i punti chiave e i contenuti più interessanti.